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Da Rocchetta a Volturno (Is) a Capua (Ce)

Itinerario suggestivo, agevolato da una leggera discesa (più di 500 metri il dislivello negativo), ma purtroppo sprovvisto di una sede protetta, limite che incide sull’agibilità di questo percorso, soprattutto per le famiglie con bambini al seguito. I quasi 150 chilometri di sviluppo complessivo richiedono almeno due giorni di viaggio (meglio tre). Da evitare in piena estate per via del caldo.

 

Informazioni

Tipologia di percorso itinerario su strade secondarie con scarso traffico motorizzato
Lunghezza 144.5 km
Livello di difficoltà difficile
Fondo stradale prevalente asfalto, sterrato
Bicicletta Trekking, MTB
Luoghi d'interesse Rocchetta Volturno, Cerro al Volturno, Venafro, Capua
Informazioni pratiche
Gpx del percorso

Alloggi per cicloturisti

Descrizione

Il percorso si sviluppa nella parte intermedia del fiume Volturno seguendo un corridoio studiato e attrezzato dall’associazione Mtb & Trekking Volturno all’interno di un interessante progetto di ciclovia autogestita. Il percorso prende il via ai piedi del Monte Azzone, confine di tre regioni: Abruzzo, Lazio e Molise. All’inizio si pedala su una stradina sterrata che segue il corso del Volturno per tre chilometri, costeggiando gli scavi della città monastica di Castel San Vincenzo.

Quando si attraversa la piccola frazione di Cartiera la strada diventa asfaltata e, dopo aver superato Cerro al Volturno, comincia anche a salire. Attraversiamo i paesi di Petrara e Valloni prima di immetterci in un tratto vallonato, più divertente che impegnativo. In prossimità di Ponte Rosso riecco il Volturno che ci accompagna fino alla diga di Ripaspaccata e, poi, a Taverna di Roccaravindola. Ovunque la segnaletica è ottima: tra tabelle direzionali e informative, segnavia e piantine ci sono un migliaio di cartelli lungo il percorso.

Si prosegue sui tratti pianeggianti dei comuni di Venafro, Sesto Campano e Presenzano. Qui si può visitare la centrale elettrica dell’Enel: il centro visite si trova a soli 500 metri dalla ciclabile. Anche senza fermarsi, comunque, si ha la possibilità di osservare l’invaso inferiore della centrale visto che la pista lo costeggia per circa 300 metri.

Vairano Patenora, situato quasi a metà del percorso (esattamente a 65 chilometri dalla partenza), è la base logistica ideale per spezzare il viaggio. Infatti è facilmente raggiungibile con il treno, i bus (molto buoni i collegamenti con Napoli Roma e Pescara) e in auto, visto che l’uscita Caianello dell’autostrada A1 si trova poco lontano.

Più avanti si costeggia un canale di irrigazione del Consorzio di Bonifica, qui siamo nuovamente su sterrato ma il fondo è abbastanza compatto e non dà alcun problema. Si passano i comuni di Raviscanina, S. Angelo d’Alife e Alife, il cui centro storico circondato da cinta muraria di epoca romana dista un paio di chilometri della ciclovia. A Castel Campagnano il ciclista deve affrontare le ultime fatiche: infatti, in prossimità della caratteristica frazione di Squille, comincia una serie di piccole salite che vanno avanti anche ne territori dei comuni di Caiazzo, Piana di Monteverna, Castel di Sasso, Pontelatone e Bellona.

Il capolinea è annunciato dal Ponte Annibale, sul Vulturno, che segna l’ingresso a Capua.

IDEE PER LA SOSTA

Pane di Venafro

La ricetta tradizionale del pane molisano, che ancora viene prodotto in alcuni panifici, prevede l’uso della patata che gli conferisce una particolare morbidezza. Da provare anche i tipici taralli all’olio di oliva.

Castello Pandone

Ritratto in un francobollo emesso nel 1980, in origine era un semplice recinto, situato in cima ad una montagna che domina la valle, voluto dalla popolazione locale a protezione dei prodotti alimentari. Il castello di Venafro fu costruito nel XV secolo da Federico Pandone, da cui prende il nome. Per informazioni: www.castellopandone.beniculturali.it

Santa Maria Capua a Vetere

Si trova a pochi chilometri da Capua ed è considerata una delle più grandi città dell’Italia antica. Come testimonia l’anfiteatro capuano, secondo per dimensioni solo al Colosseo di Roma, al quale probabilmente fece da modello visto che, con ogni probabilità, fu il primo a essere costruito.