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percorsi
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Foto (G. Scognamillo, 2011)

Da Godrano (Pa) a San Carlo (Pa)

Itinerario suggestivo nell’entroterra siciliano a sud di Palermo. Si sviluppa senza dislivelli impegnativi (anche se la salita a Corleone si fa sentire) e gode di una sede protetta per quasi tutto il tracciato, fanno eccezione soltanto alcune interruzioni in prossimità di qualche galleria e del viadotto Batticano. La segnaletica, peraltro prevista nel progetto, è ancora insufficiente. Attenzione alle temperature: in estate, soprattutto durante le ore mattutine, il caldo può risultare insopportabile.

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Informazioni

Tipologia di percorso pista ciclabile in sede protetta
Lunghezza 69 km
Livello di difficoltà medio
Fondo stradale prevalente
Bicicletta Trekking, MTB
Luoghi d'interesse Godrano, Ficuzza, Corleone, San Carlo
Informazioni pratiche
Gpx del percorso

Alloggi per cicloturisti

Descrizione

La ferrovia a scartamento ridotto che collegava Palermo e San Carlo è la più antica tra quelle costruite in Sicilia (almeno per quel che riguarda il primo segmento fino a Corleone): i lavori per la sua realizzazione, infatti, cominciarono nel 1878 e si conclusero otto anni più tardi. Rimasta in esercizio fino al 1954 oggi è stata recuperata e rappresenta una bella pista ciclabile che permette di inoltrarsi nell’entroterra siciliano a sud di Palermo.

Si parte dalla ex-stazione di Godrano, un piccolo paese a 700 metri sul livello del mare che conta poco più di mille abitanti. Qui, nella chiesa dedicata a Maria Santissima Immacolata, per otto anni ha svolto la sua funzione di parroco don Pino Puglisi, il prete antimafia ucciso a Brancaccio il 15 settembre 1993. Il paese si trova a pochi passi dalla Riserva Naturale Bosco della Ficuzza in cui la pista ciclabile si immerge subito dopo la partenza. Il paesaggio si fa subito selvaggio e suggestivo, a tratti scavato dentro canaloni di argilla, a tratti nascosto da un bosco fitto e profumato. Dopo una breve galleria il tracciato comincia a perdere quota e il ciclista può abbandonarsi a una leggera discesa, resa ancora più divertenti da ampi curvoni che seguono il naturale andamento del territorio. Si entra nuovamente nel bosco per uscirne all’improvviso e ritrovarsi quasi dentro la piccola stazione di Ficuzza, dove il tempo sembra essersi fermato. Ma il vecchio serbatoio dell’acqua che un tempo serviva per rifornire le motrici a vapore, il giardino curatissimo e la bella veranda, oggi appartengono a un curatissimo albergo con otto stanze e ristorante. Chi si ferma per pranzo, difficilmente ne resterà deluso.

Da Ficuzza si riparte in direzione Corleone, che dista 21 chilometri. Dalla stazione una lunga discesa porta fino al punto in cui si pedala paralleli alla provinciale e al greto del fiume di Frattina. Risalendo leggermente sul versante ovest della vallata, si attraversa nuovamente il fiume per poi iniziare la dolce salita verso Corleone. In questo tratto il fondo sterrato risulta leggermente sconnesso, nulla comunque che possa mettere in difficoltà una mountain bike o una bicicletta da trekking.

L’ultimo segmento di questo percorso è quello che porta a San Carlo, ultima fermata della vecchia ferrovia e destinazione finale della pista ciclabile. Il contesto è lo stesso dei primi chilometri, con la strada che si immerge sempre più nella campagna. Oltre al sole, nella stagione calda, il frinire delle cicale è quasi assordante e aggiunge ancora più suggestione a questa pedalata siciliana. Poco prima di arrivare a San Carlo, la ciclabile sfiora l’abitato di Bisacquino, anonimo comune di 5 mila abitanti ai margini delle provincia palermitana in cui, il 18 maggio 1897, nacque il regista italo-americano Frank Capra.

IDEE PER LA SOSTA

Riserva naturale Bosco della Ficuzza

In origine era riserva di caccia reale e a istituirla fu Ferdinando I di Borbone, re delle Due Sicilie. Si estende su un’area complessiva di circa 7.400 ettari e ospita l’80% delle specie animali, tra uccelli e fauna selvatica, dell’intera Sicilia. www.parks.it/riserva.bosco.ficuzza

Rocca Busambra

Con i suoi 1.613 metri di altezza è la cima più alta della catena dei monti Sicani, nonché il rilievo più alto della Sicilia occidentale. La salita è tosta e non dispone di un percorso protetto ma chi decidesse di avventurarsi su questa strada potrà godere di panorama fantastico sull’ampia vallata sottostante.

Gole del drago

Si trovano proprio lungo la pista ciclabile in prossimità di un ponte sul torrente Frattina. Avvicinandosi si noterà come questo, attraverso l’azione erosiva dell’acqua e del carsismo, ha scavato la roccia formando voragini, mulinelli e piccole cascate in cui l’acqua sembra quasi scomparire per poi riaffiorare. Uno spettacolo che lascerà senza fiato grandi e bambini.