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percorsi
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FotoHinterland milanese (E. Campion, 2009)

Da Milano (Mi) a Trezzo sull’Adda (Mi)

Vegetazione lussureggiante e architetture sorprendenti fanno di questo percorso ciclopedonale una piacevole occasione per trascorrere una domenica in bicicletta. Il dislivello è inesistente, l’unica difficoltà potrebbe essere la lunghezza, ma si può facilmente rimediare grazie alla metropolitana che fino a Gessate segue da vicino la pista ciclabile.

 

Informazioni

Tipologia di percorso pista ciclabile in sede protetta con alcuni tratti di traffico promiscuo
Lunghezza 35 km
Livello di difficoltà facile
Fondo stradale prevalente asfalto
Bicicletta Trekking, MTB, Bici da corsa
Luoghi d'interesse Cernusco sul Naviglio, Inzago, Groppello d’Adda, Vaprio d’Adda
Informazioni pratiche
Gpx del percorso http://www.bicitalia.org/yourls/martesana

Alloggi per cicloturisti

Descrizione

Quando il traffico viaggiava sull’acqua, molte delle merci destinate a Milano - tutte quelle proveniente dalle regini orientali - transitavano da qui. Il fascino dei tempi andati lo si può ancora gustare ripercorrendo questa via in bicicletta, lungo i margini del Naviglio che, dal centro città, conduce fino all’Adda. Si parte da via Melchiorre Gioia (ma volendo c’è anche un collegamento ciclabile dalla Stazione di Porta Garibaldi) e dopo appena qualche colpo di pedale ci si ritrova immersi in uno scenario urbano dal “volto umano”, con i giardini delle ville di viale Padova a pochi centimetri dalla riva del Naviglio.

Dopo dieci chilometri di viaggio si raggiunge Cernusco sul Naviglio: qui la pista sfila proprio a fianco di alcune notevoli ville nobiliari risalenti al XVII e XVIII secolo. Una delle più notevoli è Villa Alari Visconti, progettata da Giovanni Ruggeri ed edificata nel primo ventennio del Settecento. Ma in un fazzoletto di strade si possono raggiungere anche Villa Biancani Greppi, Villa Ferrario, Villa Scotti, Villa Uboldo e Palazzo Viganò.

L’itinerario è ben segnalato (i cartelli da seguire sono quelli della ciclovia 6 della Provincia di Milano) e non presenta difficoltà di alcun genere. Si pedala sempre in senso inverso rispetto alla corrente del Naviglio e si raggiunge Gorgonzola, a metà del percorso, e poi Bellinzago, piccolo centro a vocazione rurale che fa sembrare Milano molto più lontana dei 20 chilometri già percorsi. È qui che il naviglio piega a sud-est per avvicinare l’Adda mentre le ville di Inzago, riflesse sul corso d’acqua, sono un’occasione imperdibile per una foto o… la scusa per una sosta.

Se la stanchezza comincia a farsi sentire, è bene considerare che il meglio deve ancora venire. A partire da Cassano d’Adda, leggermente defilato rispetto al pista ma meritevole di una deviazione per via della sua imponente Fortezza Viscontea. Proprio sulla ciclabile, invece, è la grande ruota mossa dall’acqua del Naviglio, all’altezza di Groppello. La leggenda vuole che sia stata progettata da Leonardo Da Vinci in persona: non si tratta di un mulino, bensì di un noria, perché la sua funzione è quella di sollevare l’acqua per utilizzare nell’irrigazione dei campi. Prima di arrivare a Trezzo sull’Adda, dall’altra parte del Naviglio rispetto alla pista, si può avvistare il sito dell’ex cotonificio Crespi e del villaggio operaio che l’Unesco ha decretato patrimonio mondiale dell’umanità.

IDEE PER LA SOSTA

Villaggio Crespi

Una piccola cittadina costruita dall’imprenditore Crespi per i lavoratori del suo cotonificio. Un progetto originale che, oltre all’alloggio, prevedeva un giardino, un orto e una serie di servizi che anticipavano le tutele dello stato. L'Unesco ha accolto il Villaggio Crespi nella lista dei suoi patrimoni in quanto “esempio eccezionale del fenomeno dei villaggi operai, il più completo e meglio conservato del Sud Europa”.

Il Castello di Cassano d’Adda

Anche se non ci sono fonti certe, pare che la costruzione di questa fortezza sia iniziata intorno all’anno 800. Nel Medioevo fu conteso tra Guelfi e Ghibellini, poi tra Torriani e Visconti. Edificato sul canale della Muzza e nato per funzioni militari, il castello è stato anche carcere, pretura, caserma e perfino una filanda.

Leonardo da Vinci

Il genio del Rinascimento soggiornò a lungo a Vaprio d’Adda. Qui, tra l’altro, dopo la morte del maestro, si trasferì il suo allievo più fedele, Francesco Melzi, portando con sé manoscritti e strumenti appartenuti a Leonardo e custodendoli a Villa Melzi, una sontuosa dimora, costruita nel 1482, dominante sul fiume che si ammira solo dall’esterno (è dimora privata); sempre a Vaprio, sul fiume, i seminterrati cinquecenteschi della Casa del Custode delle Acque ospitano la galleria interattiva ‘Leonardo in Adda’.