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Fotoviadotto nei pressi di Acuto (A.Dalla Venezia, 2023)

Da Fiuggi (Fr) a Paliano (Fr)

Il percorso di questa pista ciclabile ripercorre il tracciato della vecchia ferrovia Roma-Fiuggi-Frosinone e appartiene alle reti Bicitalia ed Eurovelo (n. 3, Ciclovia dei Pellegrini). Purtroppo manca una segnaletica dedicata e il dislivello (oltre 500 metri in salita) non è trascurabile: potrebbe farsi sentire soprattutto nelle salite a Fiuggi e Acuto.

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Informazioni

Tipologia di percorso pista ciclabile in sede protetta
Lunghezza 23.5 km
Livello di difficoltà medio
Fondo stradale prevalente asfalto
Bicicletta Trekking, MTB
Luoghi d'interesse Fiuggi, Acuto, Piglio, Paliano
Informazioni pratiche
Gpx del percorso http://www.bicitalia.org/yourls/fiuggipaliano

Alloggi per cicloturisti

Descrizione

Anche se poco conosciuta è una delle più belle piste ciclabili del Lazio e darà ancora più soddisfazione agli amanti della quiete visto che il suo tracciato non passa da alcun centro abitato. Attenzione però: prima di partire da Paliano è bene fare adeguato rifornimento idrico visto che, nei successivi chilometri, non ci sarà altra occasione per riempire le borracce (la prima fontanella si trova ad Acuto).

La partenza da Paliano è in salita. Il primo chilometro affianca la Prenestina, poi, dopo l’incrocio con la strada che sale a Olevano e Bellegra, la ciclabile si allontana per seguire il suo percorso intorno alla montagna. I cani sono sempre un pericolo per i ciclisti ma quelli che potreste sentire abbaiare in questo tratto non devono preoccuparvi: sono quelli di un vicino canile. La strada che devia verso Roiate, annuncia che la salita è quasi finita. Poco più avanti, infatti, si giunge alla ex stazione di Serrone, ottimamente restaurata.

A Serrone comincia un falsopiano su cui è possibile tirare un po’ il fiato (tra l’altro un comodo parcheggio per l’automobile permette di iniziare da qui la pedalata, risparmiandosi i primi faticosi chilometri): si torna a seguire la via Prenestina e, dopo un chilometro e mezzo, si incrocia il bivio con la strada per Piglio (prestare attenzione perché gli automobilisti hanno scarsa visuale sulla ciclabile che si immette sull’incrocio). A Piglio comincia il tratto più bello di tutto il percorso: nove chilometri in cui non si sente il rumore di alcun macchinario umano. Un vero angolo di paradiso. La pista ha letteralmente “tagliato” la collina e, ai lati della campagna sassosa, solo a tratti coltivata a ulivi, gli unici incontri possibili sono quelli con ciclisti o podisti. Anche qui siamo in leggera salita, che diventa più tosta solo nei tre chilometri che precedono Acuto.

Ma una volta arrivati fin qui, ci si può sentire arrivati, dal momento che mancano poco più di sei chilometri al traguardo Fiuggi. In realtà la pista ciclabile non arriva fino al paese famoso per le proprietà delle sue acque, ma si ferma alla fine di un falsopiano, nuovamente a fianco della Prenestina. Per salire a Fiuggi è necessario immettersi sulla strada provinciale, poco trafficata in qualsiasi periodo dell’anno, e attingere alle ultime energie visto che, anche in questo caso, si deve affrontare una salita.

A Fiuggi può essere interessante fare una capatina al museo sulla vecchia linea ferroviaria, ospitato all’interno dell’ex stazione, oggi completamente restaurata.

IDEE PER LA SOSTA

Terme di Fiuggi

Per capire l’importanza del centro termale di Fiuggi, famoso in tutta Europa, basti pensare che la piccola cittadina frusinate ha il maggior numero di alberghi del Lazio, dopo Roma. La Fonte Bonifacio VIII è stata progettata da Luigi Moretti negli anni Settanta ma della vecchia architettura liberty conserva lo scenografico ingresso. Per informazioni: www.termedifiuggi.com

Via Prenestina

La strada che segna la via di questa ciclabile è l’antica consolare romana costruita per collegare Roma a Palestrina. Inizialmente si chiamava via Gabina, da Gabii, la città dove un tempo la via terminava. Il nome attuale, invece, deriva da Preneste (dal latino Praeneste), antico nome di Palestrina.