Da Molina di Fiemme (Tn) a Fontanazzo di Sotto (Tn)
Bellissimo percorso lungo il torrente Avisio, a cavallo tra Val di Fiemme e Val di Fassa. La salita, unica difficoltà di questa pista ciclabile, ha il vantaggio di essere pedalabile e molto regolare, soprattutto all’inizio. Gli unici due punti un po’ critici sono quelli che precedono Moena e Pozza di Fassa.
Informazioni
Tipologia di percorso | pista ciclabile in sede protetta con alcuni tratti di traffico promiscuo |
Lunghezza | 41.7 km |
Livello di difficoltà | medio |
Fondo stradale prevalente | asfalto |
Bicicletta | Trekking, MTB |
Luoghi d'interesse | Molina di Fiemme, Cavalese, Predazzo, Moena, Pozza di Fassa |
Informazioni pratiche | |
Gpx del percorso | http://www.bicitalia.org/yourls/valdifiemmefassa |
Descrizione
Il punto di partenza della pista ciclabile Val di Fiemme e Fassa si trova a sud del paese di Molina di Fiemme, sulla sponda sinistra del torrente Avisio che fa un po’ da apripista al percorso. Dopo averlo scavalcato per mezzo di una passerella, si comincia la risalita della valle verso Predazzo. Per fortuna il primo tratto è quello con la pendenza più dolce e, fino alla località Cascata, quasi non ci si accorge di essere in salita. Qui si può fare la prima sosta della giornata per osservare il grande salto d’acqua del Rio di Val Moena, il luogo è fresco e piacevole, l’ideale soprattutto nei mesi più caldi.
La pista ciclabile continua con alcuni saliscendi, poi si infila in un’area boschiva per raggiungere, poco dopo, la stazione di fondovalle della funivia del Cermis, poco lontana dalla frazione di Masi di Cavalese. Si pedala tra prati e pascoli, si passano ponti di ferro e stazioni abbandonate, testimonianze della vecchia ferrovia a scartamento ridotto oggi riconvertita a pista ciclabile. Si attraversa il piccolo abitato di Lago di Tesero (in caso di problemi meccanici, qui si può fare riferimento al Centro del Fondo, fornito di servizi e assistenza per i ciclisti) per poi dirigersi verso Ziano di Fiemme. La natura e la mano dell’uomo, in questo tratto, hanno prodotto un paesaggio fantastico che alterna campi arati, pascoli verdeggianti e curatissime foreste. Poco prima di arrivare a Zanolin, frazione di Ziano di Fiemme, si può ammirare un ponticello di legno con copertura a due falde, uno dei pochi in Trentino.
Seguendo il percorso dell’antica ferrovia si arriva a Predazzo che si trova quasi a metà del percorso e segna l’inizio della parte più impegnativa. La prossima destinazione è Moena: per raggiungerla si torna a pedalare sulle rive del torrente Avisio, in un passaggio in cui la valle si fa più stretta e conduce alla frazione di Forno. Qui avviene lo sconfinamento in Val di Fassa: l’incantevole Moena, adagiata su una conca tra le Dolomiti e circondata dai gruppi dolomitici del Catinaccio, del Monzoni e del Latemar, si raggiunge in salita attraversando varie volte il torrente Alvisio. Il tratto successivo permette di tirare un po’ il fiato: Soraga, infatti, si trova a tre chilometri di distanza, tutti in leggera discesa. La condizione ideale per ammirare uno scorcio fantastico sulla valle con le cime del gruppo Sella e Pordoi sullo sfondo. Superato l’abitato di Soraga, si procede per alcuni chilometri fra prati e boschi raggiungendi dapprima l'abitato di Pozza di Fassa e succssivamente quelli di Pera, Mazzin e Campestrin. La ciclabile termina per ora all'altezza di Fontanazza di Sotto a pochi chilometri dal più noto Campitello di Fassa.
IDEE PER LA SOSTA
Alpe Cermis
Famosa per la disgrazia del 1998, quando un aereo militare americano tranciò il cavo della funivia causando la morte di 20 persone, l’Alpe offre magnifiche vedute sulle valli sottostanti dall’altro dei suoi 2.250 metri. Per informazioni: www.alpecermis.it
Foresta di Paneveggio
È famosa per il cosiddetto abete rosso “di risonanza”, molto richiesto dagli artigiani liutai. Tra i molti costruttori di strumenti musicali che fin dal Seicento si recavano fin qui per la selezione dei legni migliori c’è anche Antonio Stradivari. Per informazioni: www.parcopan.org
Dódes Masi de Pardàc
Passeggiata notturna per le vie del centro storico organizzata nella parte centrale di agosto. Contadini, artigiani, donne di casa, musicanti e naturalmente turisti, rievocano le origini di Predazzo che la leggenda vuole derivare da 12 masi. Prima, ovviamente, abbondante cena a base di piatti e dolci tipici.