Da San Nicolò di Spoleto (Pg) a Santa Maria degli Angeli (Pg)
Itinerario abbastanza lungo ma interamente pianeggiante e di grandi suggestioni turistiche, realizzato sui rilevati d’argine del Marroggia -Teverone - Timia, fino a Cannara, per poi attraversare la Valle Umbra proprio dinnanzi ad Assisi. L’Umbria è una regione che sta puntando tantissimo sul cicloturismo e i risultati si vedono: questo itinerario può essere collegato ad altri (es. ciclovia del Tevere, ciclovia dell’Ex Ferrovia Spoleto - Norcia, ciclovia anulare del Trasimeno) per una piacevole vacanza a pedali nella zona. La linea ferroviaria Orte - Falconara (tra Spoleto e Assisi) e quella Foligno - Terontola (tra Foligno e Assisi) consente il bici + treno.
Informazioni
Tipologia di percorso | pista ciclabile in sede protetta con alcuni tratti di traffico promiscuo |
Lunghezza | 45 km |
Livello di difficoltà | facile |
Fondo stradale prevalente | asfalto |
Bicicletta | Trekking, MTB |
Luoghi d'interesse | Bevagna, Cannara, San Giacomo di Spoleto, le Fonti del Clitunno, Trevi, Foligno, Montefalco |
Informazioni pratiche | |
Gpx del percorso | http://www.bicitalia.org/yourls/spoletoassisi |
Descrizione
La partenza della ciclovia si trova a San Nicolò alla periferia di Spoleto, poco distante dalla statale che conduce ad Acquasparta: alla partenza (che si trova a poco più di quattro chilometri dalla stazione RFI di Spoleto) un’ex fabbrica di piastrelle è stata recuperata per essere convertita in Bicigrill: qui sarà possibile recuperare informazioni turistiche sulla ciclabile e sui centri della Valle Umbra che vi si affacciano.
Da qui in avanti il colpo d’occhio sul territorio circostante è spettacolare, con dolci rilievi collinari punteggiati da piccoli paesi. Sembra quasi impossibile che per arrivare fino ad Assisi la strada sia tutta in pianura. Eppure è così: a meno di non voler abbandonare la ciclabile per delle escursioni extra, opzione da tenere in considerazione vista l’abbondanza di luoghi di interesse, non è prevista alcuna salita. Dopo aver passato San Giacomo, castello medievale con doppia torre d’angolo trasformato in un operoso borgo agricolo, la ciclabile sfiora Campello sul Clitunno, poco lontano dalle famose fonti del Clitunno e dal tempietto (meta dei viaggiatori del grand tour), celebrate da Giosuè Carducci nell’omonima ode.
La pista ciclabile si sviluppa sempre in vista dei corsi d’acqua della Valle Umbra o Spoletana, (dirimpetto ai Monti e Colli Martani (a Ovest), e al massiccio del Serano - Brunette, prima, e del monte Subasio a Est e NE). All’inizio è il Marroggia, che poi diventa Teverone e quindi Timia. Dopo quasi 20 chilometri di viaggio, Trevi, che sorge sulla destra rispetto alla sede della ciclabile, può essere una buona base per fare tappa (c’è solo un piccolo problema: per arrivarci c’è una salita abbastanza ripida).
Siamo nella terra della vite e dell’olivo: Montefalco e Trevi possono essere centri nei quali far tappa (o anche far base); si può anche scegliere di fermarsi a Foligno (che è centrale rispetto all’intero itinerario, e che si raggiunge con una deviazione di meno di cinque chilometri) In questo caso le dimensioni sono quelle di una vera e propria cittadina (Foligno ha più di 50 mila abitanti), dove tutti, nonostante le auto, vanno in bicicletta: “Porto di terra dello stato pontificio”, attraversata dal fiume Topino, vanta un patrimonio artistico davvero notevole, a cominciare da Palazzo Trinci e dall’Abbazia di Sassovivo, ed è sede di raccolte d’arte contemporanea di rilevanza nazionale. Anche Spello non è lontana: la si raggiunge facilmente lasciando la ciclopista a Bevagna, utilizzando una delle tante strade campestri che vanno a N.
Come in ogni buon film, però, è il finale a farsi custode delle sorprese più notevoli. La prima di questa ciclabile è l’ingresso a Bevagna (la romana Mevania) che ha un fascino speciale per via dei corsi d’acqua provenienti da tutta la Valle Umbra. Qui si raccolgono in una complicatissima trama, formando un gomito stretto, che stringe in una U il centro storico del paese, considerato uno dei borghi più belli d’Italia.
Il colpo di scena finale, ovviamente, non può che essere la magnifica basilica di Santa Maria degli Angeli, dietro la quale si scorge una splendida veduta della città di Assisi.
IDEE PER LA SOSTA
Assisi
È una delle destinazioni turistiche più importanti a livello nazionale e traguardo finale di Paciclica, la marcia della pace che inizia a Perugia e richiama ciclisti da tutta Italia (per informazioni: www.paciclica.it). Tra i molti siti di interesse merita una menzione speciale la basilica di San Francesco che, 1230 accoglie le spoglie mortali del santo patrono d’Italia. Voluta da papa Gregorio IX, questa basilica è stata insignita dallo stesso Pontefice del titolo di “Caput et Mater” dell’Ordine minoritico.
Il set di Bevagna
“Musica in piazza” di Mario Mattoli (1936, ), “Fratello sole, sorella luna” di Franco Zeffirelli (1972) e la fiction tv “Don Matteo” (2007), sono solo alcune delle pellicole che hanno usato Bevagna come set naturale. Un borgo da scoprire accostandosi lentamente in bicicletta al suo centro storico.
La porchetta
Un po’ come la pizza, è ormai diventata una specialità nazionale, ma la porchetta (vale a dire un maialino intero riempito di interiora, finocchio e erbe aromatiche, arrostito e infine affettato) è una lavorazione artigianale umbra che in Umbria va gustata in tutta la sua fragrante corposità, e che a Bevagna ha uno dei centro di massima eccellenza.
Le opere della bonifica
La ciclovia attraversa i luoghi della bonifica che per secoli è proseguita nella Valle Umbra, della quale sono ancora ben visibili i segni: il Ponte dell’Occhio tra Trevi, Foligno e Montefalco dove una “botte” (sifone) consente ad un ramo del Clitunno di sottopassare il Marroggia per portare le acque più a valle al molino di Montefalco, ad esempio, o lo Sportone di Maderno a Bevagna regola tutti insieme Clitunno, Alveolo e Teverone.
L’area mineraria di Morgnano di Spoleto
Sita poco distante dalla partenza di S. Nicolò, conserva i manufatti e le strutture delle miniere di lignite chiuse negli anni cinquanta.
La vite e l’olivo
Le argentee chiome degli olivi su in alto accompagnano il viaggiatore lungo tutto l’itinerario: l’olio è quello DOP dell’Umbria. Tra Bevagna e Cannara sui versanti delle colline le cantinde del Sagrantino e del Rosso di Montefalco.