Da Rimini (Rn) a Novafeltria (Rn)
È il percorso più amato dai biker della Riviera Romagnola e si sviluppa dal litorale verso l’entroterra lungo le sponde del fiume Marecchia. Non presenta un dislivello significativo ma il fondo non asfaltato fa salire leggermente il tasso di difficoltà di questo percorso.
Descrizione
Rimini è una città che ha molto da offrire sul piano turistico, non solo agli amanti del mare e della tintarella, ma anche ai ciclisti. Per soddisfare gli amanti della bicicletta la città romagnola si è attrezzata con diversi percorsi ciclabili come quello litoraneo che la collega a Riccione. Il più amato dai biker locali, però, è senza dubbio il sentiero della Val Marecchia che si addentra nell’entroterra senza affrontare salite troppo impegnative.
Si comincia a pedalare dal Parco XXV Aprile, che si trova proprio all’estremità del Porto Canale della città. Si attraversa tutto il polmone verde di Rimini, che comprende anche il Giardino dei Giusti, per scavalcare la statale e raggiungere la riva del fiume Marecchia attraverso l’omonimo sentiero. In uscita dalla città si transita sul ponte di Tiberio e per Borgo San Giuliano, con i caratteristici murales dedicati al grande regista Federico Fellini.
Si pedala in pianura, in aperta campagna, su entrambi i lati del fiume si possono avvistare i borghi medioevali sui rilievi. Il fondo è sterrato e ghiaioso ma non presenta insidie particolari (qualche problema ci potrebbe essere in seguito a forti piogge). La segnaletica della pista è praticamente inesistente ma il fiume funziona come il migliore dei navigatori gps e basterà tenerlo d’occhio per evitare di finire fuori strada. Quasi a metà del percorso vale la pena di raggiungere il paese-fortezza di Verrucchio e la sua Rocca Malatestiana.
Si torna in sella dall’altra parte del Marecchia, sulla sponda giusta per salire senza troppa fatica al Santuario Madonna di Saiano, visibile anche in lontananza per via della sua imponente torre. Restando sul percorso ciclabile, invece, poco prima dell’abitato di Pietracuta, si scavalca un’altra volta il fiume per affrontare l’ultimo tratto del percorso.
Il carattere torrentizio del Marecchia e la natura friabile delle rocce fanno sì che l’alveo si modifichi continuamente scavando il greto e accumulando materiale che, durante le impetuose piene annuali, ha creato delle vere e proprie isole. Un pregio di questo tracciato è proprio la possibilità di osservare da vicino, in ogni stagione, questa evoluzione del territorio strettamente connessa al fiume.
A Ponte Santa Maria Maddalena si attraversa per l’ultima volta il Marecchia e si punta dritto verso Novafeltria, capolinea del percorso e sede di uno dei più importanti musei storici minerari d’Europa.
IDEE PER LA SOSTA
Ponte di Tiberio
È uno dei ponti romani meglio conservati oltre che un simbolo della città. La costruzione iniziò nel 14 d.C. per volere di Augusto ma terminò solo sette anni più tardi, sotto l’impero di Tiberio (a cui deve il nome). Presenta cinque arcate di differente lunghezza e deve la sua solidità alla curvatura degli archi di sostegno che seguono la direzione del fiume.
Rocca Malatestiana
Costruita intorno al secolo XII, a Verrucchio, ha assistito al sovrapporsi di successive e sempre più complesse opere di fortificazione. Passata sotto il controllo dei Malatesta, la Rocca conosce il suo periodo di massimo splendore, diventando per quasi tre secoli il baluardo e il simbolo del loro regno.
Santuario Madonna di Saiano
Sul margine sinistro del fiume Marecchia, in cima a uno sperone roccioso, sorge questo antico santuario che deve il suo nome ai romani che lo chiamavano Saxum Jani (Sasso di Giano). L’imponente torre che lo sovrasta risale al X o XI secolo. Per informazioni: www.madonnadisaiano.it
Miniera di Perticara
L'idea di questo museo è nata dalla volontà dei minatori di istituire una testimonianza del duro lavoro nel sottosuolo. Infatti a Perticara, poco lontano da Novafeltria, la presenza di un giacimento solfifero ha determinato un’intensa attività industriale in un territorio a vocazione agricola, segnando profondamente la società locale. Per informazioni: www.parcodellozolfodellemarche.it