Da Verceia (So) a Castasegna (So)
Si parte dal lago di Mezzola, una manciata di chilometri a nord di Colico. Nella prima parte del percorso la ciclabile si sviluppa attraverso la piana di Chiavenna e non presenta particolari difficoltà. Da Chiavenna in avanti, invece, la salita comincia a farsi sentire, soprattutto dopo Borgonuovo fino al confine con la Svizzera, capolinea di questo itinerario. Ottima la segnalazione lungo tutti i 33 chilometri del percorso.
I 670 metri di dislivello totale rendono questo itinerario impegnativo.
Informazioni
Descrizione
Almeno fino al Medioevo il lago di Mezzola non esisteva, essendo tutt’uno con il lago di Como che in quel tratto veniva chiamato di Chiavenna. I depositi alluvionali portati dal fiume Mera hanno interrato la cime del lago, dando vita al piccolo lago che offre una fantastica prospettiva sul monte Legnone. Si costeggia la riva del lago fino a raggiungere Novate Mezzola, dove si ritrova la Mera e si pedala tra campi coltivati e piccoli insediamenti agricoli. Qui la ciclabile taglia la strada alla Statale 36, che poi fortunatamente prosegue lontano dalla pista, portandosi via il rumore fastidioso del traffico motorizzato.
A Giumello, dieci chilometri dopo il via, ci si addentra nella piana di Chiavenna. Si pedala ancora in piano, fino a Bedogna, dove di saluta la Mera e si svolta a est per attaccare i primi tratti di salita, che comunque rimane facilmente pedalabile fino a Chiavenna. La cittadina che dà il nome alla valle ne è anche il centro turistico più importante, primato consolidato con le Bandiere arancioni che il Touring Club Italiano ha riconosciuto a Chiavenna per la qualità turistico-ambientale.
Crocevia ben noto a tutti gli amanti della montagna, da qui infatti partono le strade per i passi dello Spluga (Val San Giacomo) e del Maloja (Val Bregaglia), Chiavenna sta diventando familiare anche per i ciclisti che ne, d’estate, apprezzano il clima più fresco rispetto a quello della pianura. Tappa obbligata in piazza Castello per ammirare palazzo Balbiani, storica residenza degli omonimi conti, feudatari della Valchiavenna. Della costruzione originale, risalente al XIV secolo, restano però solo le pareti perimetrali e le due torri frontali.
La Val Bregaglia, che ci accompagna fino al confine con la Svizzera, è un gioiellino di verde esaltato da un mosaico di vigneti, cascate piccole e grandi (come quelle dell’Acquafraggia, ricordate anche da Leonardo da Vinci nel “Codice Atlantico”) e imponenti muri di granito. La salita, però, si fa impegnativa, soprattutto negli otto chilometri finali. Il Pizzo Badile in bella vista è senz’altro uno stimolo a continuare, almeno fino a Villa di Chiavenna e al confine con la Svizzera, che si trova poco più avanti in località Castasegna.
Più avanti c’è la splendida Engadina. E il passo del Maloja, chi ha gambe…
IDEE PER LA SOSTA
Crotti
Termine dialettale per indicare quelle cavità naturali alla base delle montagne. In questi anfratti ci sono correnti fredde, ideali per la stagionatura e la conservazione di formaggio e insaccati. Negli anni i crotti sono diventati locali spartani in cui godersi le specialità locali. Dal 1956 Chiavenna ospita la Sagra dei Crotti, di solito durante il secondo weekend di settembre. L’appuntamento richiama circa 30 mila persone, molte delle quali provenienti da paesi stranieri.
Marmitte dei Giganti
Sono delle particolari erosioni glaciali scavate nella roccia nel corso dei secoli. A tutela di questi monumenti naturali, ma anche delle numerose incisioni rupestri, è stata istituita la Riserva naturale della Marmitte dei Giganti, che si trova a pochi passi dal centro di Chiavenna.
Cascate dell’Acquafraggia
Hanno origine dal Pizzo Lago, a oltre 3 mila metri di quota. Il torrente Acquafraggia supera un dislivello di 1.800 metri con vari salti, gli ultimi due formano una doppia cascata che si può ammirare dal fondovalle, presso l’abitato di Borgonuovo di Piuro.