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Informazioni pratiche

Percorso Dalla sorgente al Delta del Po
Lunghezza
Regioni attraversate Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna, Veneto
Ciclovie di Qualità Ciclovia Destra Po
Gpx del percorso http://www.bicitalia.org/yourls/po
Alloggi per cicloturisti
Info Ciclovia del Po, 2 volumi, di Claudio Pedroni e Antenore Vicari, Ediciclo Editore

E' parte di EuroVelo 8 e fa riferimento al Po come corridoio da percorrere in bici sulle due sponde a partire dalla principale risorsa disponibile che è l’argine maestro ovvero l’ultima difesa verso l’esterno dalle piene importanti l’ultima delle quali nell’ottobre 2000 mise a dura prova la tenuta dello stesso argine.
Con la Ciclovia del Po, abbiamo dato continuità ai diversi tratti resi ciclabili dalle pur meritevoli amministrazioni locali che però ancora non considerano, per diversi motivi, il Po come unica entità o ancor meglio infrastruttura cicloturistica che vada oltre i confini regionali o provinciali.

Tecnicamente il percorso si presenta abbastanza vario sia in termini di fondo stradale che di grado di protezione legata quest’ultima alle più svariate destinazioni d’uso dell’argine maestro che vanno dalla sede della ex statale 62 in terra emiliana ai tranquilli tratti del lodigiano autentiche ciclabili lunghe chilometri e chilometri privi di traffico.

Il miglior percorso praticabile oggi si ottiene a volte passando da una sponda all’altra per ottenere la migliore sicurezza, oppure per chi pedala con ruote adeguate sono indicati i tratti migliori per il fuori strada come ad esempio le carrarecce vocate per le ruote grasse dalla confluenza Sesia- Po a Pieve del Cairo in sinistra o il tratto a ovest di Piacenza, o ancora le golene di Pomponesco e Portiolo nel Mantovano e di Sissa e Colorno nel Parmense.

La bicicletta consente di apprezzare tutto ciò che il territorio è in grado di offrire e anche in una soleggiata giornata estiva il refrigerio di una fontana di una piazza o l’ombra di un pioppeto diventano esperienze uniche. Attraversare in bici le decine di piccoli borghi prima in alto sul fiume (Carmagnola, Gassino,Valenza, Arena Po, San Zenone), poi appoggiati all’argine maestro: Caorso, Zibello, Roccabianca, Colorno, Casalmaggiore, Viadana, Brescello, Boretto, Gualtieri, Guastalla, Ostiglia, Revere, Bondeno, Mesola, Contarina è una cosa da provare e rimarranno nella nostra memoria non solo per i porticati, il rosso del mattone, i palazzi e i castelli ma anche per gli incontri con la gente di Po o per un piatto di cose semplici ma saporite. Inframmezzate fra i centri abitati sono gli edifici rurali cascine, corti, abitazioni da “casanti”, a volte ancora abitati da uomini e mandrie bovine, a volte purtroppo abbandonate e segnate pesantemente dal tempo fino a presentarsi come ruderi.

Il paesaggio verde invece oscilla continuamente tra gli ambiti naturali della golena umida con pioppi e salici altissimi e rassicuranti querce con tronchi colonnari e i coltivi con tutte le essenze produttive dal mais al riso, dal frumento alla soia. Il paesaggio coltivato inoltre offre i cambiamenti tipici dell’andamento stagionale particolarmente suggestivo nel caso della risaia allagata in primavera e letteralmente luminosa di rosso oro sotto il sole ottobrino al tempo della mietitura, oppure il verde intenso del medicaio al primo taglio a maggio per offrire poi il profumo intenso del fiore a luglio.

Oppure possiamo percorrere il fiume con lo spirito del Mario Soldati del 1957, che discese il Po alla ricerca dei cibi e delle ricette introvabili in luoghi diversi dai ristori presenti direttamente sulla riva lambiti dall’acqua salvo il passare della piena che a volte invade questi luoghi sacri alla frittura di pesciolini impanati, ai bocconi di pesce gatto reso miracolosamente commestibile da ricette magiche. E le infinite ricette a base di riso, e le paste ripiene di ogni cosa dal magro di ricotta ed erbette, alla zucca e alle carni dei cappelletti/tortellini/anolini in brodo.