Da Dobbiaco (Bz) a Calalzo di Cadore (Bl)
La pista ciclabile sfrutta tutta la vecchia linea ferroviaria delle Dolomiti, con l’eccezione di alcuni brevi tratti. Nella prima parte, fino a Cortina, il fondo è ricoperto di ghiaia mentre nel tratto di Cadore il fondo stradale è interamente asfaltato. Il dislivello (appena 300 metri in salita, mentre in discesa sono 850!) è ben poca cosa rispetto agli spettacolari scorci panoramici che questa ciclabile è in grado di offrire.
Informazioni
Tipologia di percorso | pista ciclabile in sede protetta |
Lunghezza | 68 km |
Livello di difficoltà | medio |
Fondo stradale prevalente | asfalto, sterrato |
Bicicletta | Trekking, MTB |
Luoghi d'interesse | Dobbiaco, lago di Landro, Cimabanche, Cortina, San Vito di Cadore, Borca di Cadore, Pieve di Cadore, Calalzo di Cadore. |
Informazioni pratiche | |
Gpx del percorso | http://www.bicitalia.org/yourls/dobbiacocalalzo |
Descrizione
La lunga cavalcata dolomitica inizia sulle rive del lago di Dobbiaco, che si incontra proprio lungo la ciclabile subito dopo aver passato il nuovo stadio dello sci di fondo. La strada è in leggero saliscendi fino alla piana di Landro, che anticipa l’omonimo lago. Prima di raggiungerlo, nei pressi di un cimitero di guerra, voltando lo sguardo a sinistra si possono scorgere le Tre Cime di Lavaredo, valorizzate da una prospettiva particolarmente esaltante.
In località Carbonin, circa 15 chilometri dopo la partenza, la strada piega verso il lago di Misurina mentre la pista ciclabile punta a Cimabanche, con una salita piuttosto secca. In questo tratto il fondo è ghiaioso, ma ben tenuto e compatto, dunque senza insidie particolari. Al passo ci si può godere il meritato riposo, fare rifornimento d’acqua e soprattutto ammirare Cortina e le montagne circostanti. Fino alla “regina delle Dolomiti” è una lunga discesa, tra boschi, laghetti e intensi profumi di vegetazione. Le gallerie e i ponti della vecchia ferrovia aggiungono un fascino speciale a questa pista su cui la fatica sembra quasi non farsi sentire.
L’antico fascino di Cortina, oggi, si fonde un la sua nuova anima glamour: lungo le vie del centro ci sono le stesse boutique di Milano e Parigi mentre alcuni ristoranti propongono le specialità tradizionali rivisitate da chef stellati. A metà strada del percorso, Cortina è il luogo ideale per chi decidesse di spalmare l’escursione in due giorni. Va da sé che il budget ne risentirà parecchio…
Le indicazioni della ciclabile sono ben posizionate e perdere la strada è praticamente impossibile. Dopo aver attraversato lo scenografico ponte ferroviario (attenzione ai pedoni!) si riparte alla volta di Zuel da cui si può ammirare il vecchio trampolino di Cortina, usato in occasione delle Olimpiadi invernali del 1956. Adesso la pista è in leggera, ma costante, discesa e lasciarsi spingere dalla bicicletta permette di godersi in modo ancora più piacevole la Croda da Lago, il Pelmo, la Croda Marcora e l’Antelao, che con i suoi 3.264 metri d’altezza è la seconda cima delle Dolomiti.
Circa 20 chilometri dopo Cortina si raggiunge San Vito di Cadore e il lago di Mosigo. Ancora qualche pedalata e, a Venas di Cadore, si può decidere una deviazione verso Cibiana (quattro chilometri e 200 metri di dislivello) che offre un’impareggiabile vista sul Sassolungo. Nell’ultimo tratto l’effetto delle discesa è quasi impercettibile ma il traguardo è ormai molto vicino: mancano poco più di 10 chilometri a Calalzo di Cadore.
IDEE PER LA SOSTA
Funivie di Cortina
Chi decidesse di pernottare a Cortina può sfruttare la possibilità di salire in quota per ammirare da vicino le cime che l’hanno resa famosa nel mondo. Le più famose sono quelle per le Tofane e il Faloria, dove in inverno fa tappa la Coppa del Mondo di sci. Per gli amanti del brividi si può salire ancora più in alto con quelle dirette al Cristallo (2.235) e Staunies (3.000).
Borca di Cadore
Questo piccolo borgo è situato nell’ampio bacino tra il monte Pelmo e il monte Antelao, due autentici colossi delle Dolomiti. La pista ciclabile è un ottimo punto di osservazione per immaginare l’opera di erosione dei ghiacciai che hanno modellato il territorio così come oggi ci si presenta.
Tiziano Vecellio
Maestro del colore e accorto imprenditore, Tiziano è uno degli artisti più importanti del Quattrocento. La sua casa natale a Pieve di Cadore, miracolosamente sfuggita alle devastazioni belliche, è perfettamente conservata e visitabile. Per informazioni: www.magnificacomunitadicadore.it
Gustav Mahler a Dobbiaco
Dal centro della cittadine della Val Pusteria si può raggiungere con una piacevole passeggiata il maso Trenker, dove il compositore Gustav Mahler trascorse diverse estati e compose la Nona sinfonia, la Decima (incompiuta) e il celebre Canto della terra. All'interno è possibile visitare la stanza occupata dal musicista insieme alla moglie Alma.