Da Torino (To) a Torino (To)
La lunghezza e la mancanza di sede protetta continua sono le uniche difficoltà di questo affascinante percorso che permette di scoprire il grande passato e molte curiosità di Torino e dintorni. La Corone di Delizie offre anche sette suggestive varianti storiche che raggiungono, tra gli altri, Moncalieri, Rivoli, Stupinigi e Superga.
Informazioni
Descrizione
Se oggi la Corona di Delizie è uno degli itinerari ciclistici più apprezzati del Piemonte il merito è soprattutto di Bici&Dintorni, la federata torinese della Fiab (Federazione italiana amici della bicicletta) che ha cominciato a lavorare a questo progetto fin dal 1999. A distanza di 12 anni, a novembre del 2011, gli sforzi dell’associazione sono stati coronati (è proprio il caso di dirlo!) con l’inaugurazione di questo percorso.
Essendo un anello, ognuno può scegliere liberamente il proprio punto di partenza e arrivo. Noi abbiamo scelto la stazione della Tranvia Sassi-Superga, da cui si può raggiungere l’omonima basilica. Siamo ai limiti orientali della città dove la Ciclopista del Po è l’asse portante della Corona di Delizie: si tratta di una magnifica pista ciclabile, quasi mai interrotta dalle intersezioni con le strade battute dal traffico motorizzato, che si sviluppa soprattutto attraverso i numerosi parchi istituiti sulle sponde del fiume. Il primo, soltanto poche centinaia di metri dopo la partenza, è il Parco del Meisino.
Pedalando verso nord, si costeggia la periferia industriale della città prima di arrivare a Settimo Torinese, dove il parco Mezzaluna che si trova proprio lungo il percorso è un’ottima scelta per una fermata. Siamo ormai lontano dall’area urbana torinese e viaggiamo in direzione del grande Parco regionale La Mandria (destinazione di una delle varianti storiche) per raggiungere Borgaro dove si può ammirare il castello di Santa Cristina, purtroppo solo da fuori, visto che al momento non è visitabile. Il percorso continua toccando gli abitati di Druento e Pianezza: qui si passa a pedalare sulla nuova ciclabile costruita sulle rive della Dora Riparia verso Collegno. È uno dei tratti più suggestivi di tutto il percorso, con un paesaggio insospettabile a ridosso di un grande centro urbano come Torino.
Superato Grugliasco si arriva a Rivoli sfruttando anche percorsi non protetti, ma su strade veramente molto tranquille. Il Castello e il Museo di Arte Contemporanea sono un richiamo quasi irresistibile per il turista, e quello in bicicletta non fa eccezione. Dopo la sosta si punta verso Rivalta e, prima di arrivare a Beinasco, si transita su una futuristica passerella degna del miglior Calatrava. Abbiamo scavalcato il Sangone che adesso prendiamo a seguire fino a Stupinigi e Moncalieri, dove il corso d’acqua si estingue nel Po. Ed è proprio sulle rive del fiume nazionale che la ciclabile accompagna il ciclista al Castello del Valentino, ultima delizia di questa fantastica corona che, oltre a circoscrivere la città di Torino, sembra quasi un viaggio nel tempo.
La Corona di Delizie è stata pensata con una speciale attenzione all’intermodalità treno-bici. Lungo l’itinerario infatti si trovano diverse stazioni: Collegno, Moncalieri, Settimo, Borgaro, Venaria e Torino.
IDEE PER LA SOSTA
Tranvia Sassi-Superga
Collega il quartiere Borgata Rosa-Sassi con la collina di Superga: l’arrivo è a quota 672 metri. Poco più in alto si trova la Basilica di Superga che offre una vista spettacolare sulla città torinese con lo sfondo suggestivo di tutto l’arco alpino.
Reggia di Venaria Reale
Nonostante le notevoli dimensioni, fu progettata e costruita in meno di vent’anni per volere del duca Carlo Emanuele II. Purtroppo i giardini originali sono completamente spariti da quando Napoleone li trasformò in piazza d'armi. www.lavenaria.it
Castello di Rivoli
Il Castello di Rivoli è stata una delle residenze sabaude e, oggi, è sede del Museo di Arte Contemporanea, inaugurato nel 1984 con la mostra “Ouverture”, curata dall’allora direttore del museo Rudi Fuchs. Per informazioni: www.castellodirivoli.org
Castello del Valentino
ituato nell’omonimo parco e bagnato dalle rive del Po, dal 1997 il Castello del Valentino, acquistato da Emanuele Filiberto di Savoia su consiglio di Andrea Palladio, appartiene, come elemento delle Residenze sabaude, al Patrimonio dell’umanità tutelato dall’Unesco. Oggi è sede distaccata del Politecnico di Torino e ospita la Facoltà di Architettura.