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Si parte dal lago di Mezzola, una manciata di chilometri a nord di Colico. Nella prima parte del percorso la ciclabile si sviluppa attraverso la piana di Chiavenna e non presenta particolari difficoltà. Da Chiavenna in avanti, invece, la salita comincia a farsi sentire, soprattutto dopo Borgonuovo fino al confine con la Svizzera, capolinea di questo itinerario. Ottima la segnalazione lungo tutti i 33 chilometri del percorso.
I 670 metri di dislivello totale rendono questo itinerario impegnativo.

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Costruita in sede propria e ben segnalata, la pista presenta un’unica insidia: la sabbia che può rendere scivoloso il fondo stradale. Inevitabile d’altronde visto che si pedala a pochi passi dal mare e, in qualsiasi momento, ci si può fermare per fare un tuffo e rinfrescarsi. Pesaro e Fano hanno centri storici di rilievo che valgono una visita.

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Fino ai primi anni Sessanta la ferrovia a scartamento ridotto che entrò in funzione nel 1882 collegava i vari centri della provincia al capoluogo modenese. Questa pista ciclabile, piacevole passeggiata senza alcun tipo di difficoltà, rappresenta il recupero del vecchio sedime ferroviario e attraversa campagne e vecchie stazioni.

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Questo itinerario ciclabile lungo l’argine maestro del Po non presenta salite di rilievo ma non è totalmente protetto. Chi volesse tagliare una decina di chilometri può partire da Colorno che ha il vantaggio di essere raggiungibile in treno da Parma. Buono il fondo stradale, quasi sempre asfaltato.

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Più che qualche salitella, il vero punto debole di questa ciclabile sono i tratti in cui affianca l’autostrada. Per fortuna sono pochi e abbastanza brevi. Per il resto dei suoi 36 chilometri la pista è una piacevole sorpresa, tra ponti di ogni genere e immensi frutteti. Con una quindicina di chilometri extra, è possibile allungare il percorso fino a Trento.

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Itinerario lungo ma totalmente protetto, pianeggiante e dotato di una buona segnaletica (a parte i primi chilometri a Peschiera del Garda). L’unica insidia potrebbe essere il vento, vista l’esposizione del percorso. Per la stessa ragione è bene fare attenzione anche ai mesi caldi (giugno, luglio e agosto), in cui la temperatura può rendere davvero difficile pedalare.

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È la pista ciclabile più balneare d’Italia, si sviluppa completamente in riva al mare e offre innumerevoli possibilità per improvvisare un tuffo. L’unica deviazione (facoltativa) è la salita a Pietrasanta, qualche chilometro all’interno. Facile e alla portata di tutti.

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Poco meno di 40 chilometri, tutti in piano, all’interno del parco fluviale di Lucca. Un percorso ideale per scoprire i luoghi natali del compositore Giacomo Puccini, a cui questa pista ciclabile è dedicata. Si pedala lungo la riva destra del fiume Serchio, per lasciarsi alle spalle i Monti Pisani e raggiungere il mare a Bocca di Serchio.

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